Gran Diedro - Pizzo Badile

Pubblicato il 29 dicembre 2023 alle ore 11:12

26-28.12.2023


Circa a metà novembre ero con l'Expedition Team a Thun per il modulo dedicato al dry tooling, alla sera Silvan e Peter mi hanno mostrato delle foto di una linea di cui non avevo mai sentito parlare sulla parete nord ovest del Pizzo Badile.

Dalle foto la linea sembra davvero incredibile. Un enorme diedro che sale su tutta la parete e conclude qualche centinaio di metri sotto la cima. Un sogno di via.

Mi dicono che hanno già fatto un tentativo di salita ma non sono riusciti ad arrivare in cima, non hanno nemmeno superato la metà.

Il mio primo pensiero è stato: "chissà se un giorno sarò mai abbastanza forte per scalarlo?".

Passano circa 2 mesi e mi trovo a Lecco a tracciare i blocchi per la tipica gara di Natale nella palstra dei ragni, appena incontro Jack cominciamo a parlare di montagne e salite, fino a quando mi arriva la notizia che Silvan, Peter e Hugo sono riusciti a salire la via! Wow!

Lo dico subito a Jack e non servono parole per capire a cosa stavamo pensando: dovevamo andarci nei giorni a seguire!!!.

Decidiamo che dal 26 al 28 dicembre ci avremmo provato, che emozione!

Non ho mai scalato con Jack ma, oltre ad essere un gran alpinista, mi ispira grande fiducia.

Pensiamo che andare in 3 sia meglio, così Fede si unisce a noi. Abita a Bormio ed è un buon amico di Jack, sono le uniche informazioni che ho su di lui.

Il 26 dicembre decidiamo di trovarci alle 10:30 a Bondo, dove alla fine Jack e Fede arrivano con 1 ora di ritardo ahah.
Prepariamo gli zaini, partiamo e in poco più di due ore siamo al rifugio invernale Sasc Furä, dove facciamo una piccola pausa prima di ripartire a battere la traccia e depositare del materiale il più vicino possibile alla parete.

In quel momento vedo per la prima volta la linea, è ancora più bella che in foto. Un enorme diedro che si sviluppa per circa 600 metri sulla parete per poi sbucare in cresta, WOW!

Ammetto che nel vederlo parecchi dubbi e perplessità mi sono venuti: "Perché sono qua?" oppure "Sarò in grado?".

Scarichiamo il materiale e torniamo al rifugio dove cuciniamo e andiamo a dormire. Per restare più caldi ci mettiamo tutti e tre stretti nello stesso letto.

Sveglia alle 2, piccola colazione con biscotti e si parte. In poco più di 2 ore siamo all'attacco.

Decido di prendere il comando per i primi tiri. I primi due molto facili di ghiaccio abbastanza appoggiati, seguiti da altri due tiri dove il diedro si impenna con decisione ma le difficoltà restano moderate.

Dopo queste 4 lunghezze comincia a diventare giorno.

Tengo il comando ancora per due tiri e le difficoltà cominciano ad aumentare.

Alla sesta sosta Fede prende il comando e inizia a scalare su quello che sembra il tiro più duro della via.

Lo passa in scioltezza e lo raggiungiamo, da qui in poi la via torna ad essere più facile fino all'ultimo tiro, che con gran sorpresa lo troviamo quasi completamente spoglio di ghiaccio.

Fede parte e dopo circa 30 minuti sbuca sulla cresta, alla fine questa era sicuramente la lunghezza più dura e Fede è stato davvero bravo!!

Fino a quel punto ci abbiamo messo 11 ore (due ore di avvicinamento e 11 lunghezze).

A questo punto Jack prende il comando.

Il sole cominciava a farsi già basso e il tramonto (oltre al vento) ci ha accompagnati per quasi tutta la salita della cresta.

Dopo ben 4 ore arriviamo sulla cima, ci abbracciamo e gridiamo. Che Momento! Che Gioia!

Scendiamo qualche metro e il Bivacco Radelli ci aspetta.

Siamo davvero felici, abbiamo appena fatto la quarta ripetizione invernale della via, che è stata salita per la prima volta in inverno da Stefano Pizzagalli e Domenico Gaggini nel 1992.

Dormiamo, o meglio proviamo a dormire, nei lettini del bivacco che sono così bassi che non si riesce quasi neanche a mettersi di lato; alle 6.00 ci svegliamo per cominciare la discesa dalla normale del Badile verso i bagni di Masino.

In circa 3 ore e 30 minuti siamo a fondo valle dove un amico di Jack ci viene a prendere e ci porta al Bar Monica a bere il caffè.

Tre giorni incredibili, passati con due nuovi super compagni con cui abbiamo creato un team davvero affiatato seppure io non avessi mai scalato con loro.

Per finire in bellezza ci fermiamo a Chiavenna a mangiare un buon piatto di pizzoccheri.

 

Grazie Jack e Grazie Fede, è stato pazzesco.

 

 Jack ha editato un video della salita, di segutio il link:

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