Integrale du Peuterey

Pubblicato il 25 novembre 2023 alle ore 20:26

30.09-1.10.2023


È giovedì sera, cerco di capire cosa fare nel week end e ricevo una chiamata da Passa: "Andiamo a fare la Peuterey?"

Come posso dire di no? Emozionato attacco giù e comincio a preparare le cose.

Era da troppo tempo che volevo fare questa cresta e finalmente sembra la volta buona.

Venerdì sera, partiamo per Courmayeur e verso le 22 arriviamo al parcheggio per dormire. Cerco di riposare ma sono ci riesco, sono emozionato e non vedo l'ora di partire.

Suona la sveglia alle 3, tiriamo assieme le cose e partiamo, lo zaino è davvero pesante e durante l'avvicinamento la testa lavora, i pensieri girano e fanno rumore.

Dopo 2 ore arriviamo all'attacco, mettiamo l'imbrago, le pedule e cominciamo a scalare, la testa si svuota e il flow incomincia.

La roccia è incredibile e la linea abbastanza evidente da trovare.

Ci mettiamo 10 ore per arrivare in cima alla Aguille Noire, e i primi 2500 metri di salita sono fatti.

Ci aspettano 14 doppie per arrivare al colle.

Alla quinta calata le corde si bloccano, mi tocca risalire per scoprire che si erano incastrate in una fessura... Perdiamo un'ora e le giornate corte di ottobre fanno arrivare la notte già alle 18:30.

Finiamo le doppie al buio e arriviamo al colle dove decidiamo di fermarci a dormire.

Sono abbastanza stanco e mentre preparo il posto per dormire, il mio sacco a pelo cade dalla cresta, l'idea di una notte comoda e calda scompare in un secondo.

Ci tocca dormire in due nello stesso sacco a pelo e molto stretti... Alla fine dormiamo anche abbastanza bene e il giorno dopo ripartiamo con le prime luci.

Nella prima parte la roccia è pessima e trovare la via è difficile, si sale da sinistra la prima torre quasi fino in cima e si aggira la seconda a sinistra fino ad arrivare al bivacco Craveri dove facciamo una pausa.

Dopodiché si sale fino in cima alla Aguille Blanche con la sua tipica cresta nevosa per poi scendere con 7 doppie sul colle.

Guardiamo la salita al Grand Pillier d'Angle e continua a fare scariche di rocce, fa paura.

Cerchiamo la via più protetta e raggiungiamo la cima, possiamo tirare un respiro di sollievo.

Poco dopo Matti mi confessa di essere troppo stanco per arrivare in cima al Bianco nella stessa giornata quindi cerchiamo un posto per bivaccare.

Proviamo a dormire ma fa davvero troppo freddo senza il sacco a pelo, e quindi verso le 21 decidiamo di ripartire, alle 23 arriviamo in cima e scendiamo al Vallot, dove sprofondiamo nel "letto".

Il giorno dopo con calma scendiamo fino a Chamonix, mi sento realizzato e super contento per questa salita che sognavo da tanto tempo.

Grazie Matti.

 

 

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